William Wilson ci regala dieci perle di ottimo folk d’autore, fortemente melodico e avvolgente, un misto tra poeta maledetto ed eleganza e grazia, tra Micah P. Hinson e chansonnier francesi. Non a caso, per i testi, il cantautore siciliano prende in prestito le poesie di Boris Vian e le liriche beat di Gregory Corso, per un totale di sei tracce dalle linee melodiche semplici che a volte, purtroppo, toccano il picco della noia, e coverizza Incurable dei Piano magic e la favolosa Song to the siren di Buckley padre.Interamente di William sono le ballate Wonderful Nightmaree Red Iron Man dove la voce viaggia sempre su discreti livelli, tra atmosfere oscure e delicatezze acustiche.Un album che scorre via senza sussulti, gradevole ma prevedibile, ma che ne attesta comunque l’onestà come artista. - Clov - Leave a Reply. |
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Febbraio 2017
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