A dispetto del nome, Wilson è italiano, per la precisione siciliano, cresciuto a pane e beat generation. Il giovane cantautore dimostra subito di avere molte carte da giocare in questa manciata di brani, tra i quail solo un paio sono totalmente frutto della mente dell’artista sicialiano. Le altre otto tracce, infatti, sono o rielaborazioni di poesie di Gregory Corso e di Boris Vian o cover di Tim Buckley e Piano Magic. L’atteggiamento di Wilson è da cantautore navigato, armato di sola chitarra acustica e di tanto in tanto accompagnato da un piano o da un basso riesce a dare delle letture molto personali, intime, esistenzialiste ed appassionate dei brani altrui. In tutto il disco traspare una grande malinconia, la stessa che pervadeva i lavori di artisti riconducibili a lui, vale a dire Nick Drake e lo stesso Tim Buckley. - Vittorio Lannutti - 3,5/5 Leave a Reply. |
News
Tutto
Archives
Febbraio 2017
|