Dieci tracce solo per te, ma non per tutti, “Just For You Not For All”. Wilson, dopo aver capitanato diverse formazioni e navigato in diversi generi musicali, decide a creare un disco da solo, autoprodotto, personale e non solo più un EP. Dopo aver esplorato diversi paesaggi sonori, dal 1998 al 2007 e sperimentato non poco, si cimenta in un disco dalle tinte un po’ sfocate, timido ed evanescente. Un opera quasi accademica, in cui il “minimale” e la semplicità non riescono ad essere dei valori aggiunti ma sembrano denotare soltanto la mancanza di tecnica e fantasia. Un disco acustico, in cui anche quelle idee che avrebbero potuto definire meglio il suo pensiero e la sua poetica vengono a mancare. Delicato ed intimo il lavoro prende corpo tra ballate e cover a cui si ispira l’artista, trai quali Tim Buckley (“To The Siren”) ed una lettura personale di poesie in francese di Boris Vian e Gregory Corso che si sviluppano leggere tra linguaggi che non sembrano esser ancora stati interiorizzati troppo. Anche il supporto di Giuseppe Forte (chitarre, tastiere, batteria) e Francesco Inturrisi (basso), amici di vecchia data del cantautore non sembrano aiutare nell’ardua impresa di risollevare le sorti del disco. Ci sarebbe davvero voluto qualcosa in più. In futuro bisognerà strutturare meglio le proprie idee ed evitare un altro passo falso. - Antonello Furione - Leave a Reply. |
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Febbraio 2017
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