William V. Wilson
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"Whispers: A Scar is Born" su Distorsioni

19/10/2016

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William Wilson
è un musicista di stanza a Siracusa che prende il nome dal protagonista di un racconto di Edgar Allan Poe il cui nucleo narrativo è incentrato sull’inganno del doppio, di come conviva in ogni individuo un dualismo controllato dalla parte razionale dell’inconscio, pronto a rilasciare una oscura forza autolesionistica.
Dopo la pubblicazione dell’album autoprodotto “Just For You, Not For All” e dell’EP “Summer Holidays & Folk Routine”, uscito l’anno successivo, oltre alla partecipazione alla O.S.T. del cortometraggio “17:34”, Wilson dà alle stampe per i tipi della label indipendente Seahorse Recordings “Whispers: A Scar Is Born”. L’album si compone di nove brani crepuscolari in cui prevale l’elemento dell’essenzialità valorizzato dalla centralità della chitarra acustica di Wilson, nonostante la presenza di arrangiamenti che si avvalgono di un’elettronica mai invasiva e sempre funzionale ad assecondare il percorso emotivo di una scrittura solida.

L’opener Whispers è uno dei pezzi forti della tracklist, con la sua drammaticità quasi bowieana, così come la successiva Omid alle cui suggestioni ed al cui incedere umbratile ci si abbandona volentieri. Con Solitude Glass ci si immerge in nebbie che lasciano addosso l’odore della malinconia, le chitarre intrecciano arpeggi che si incastrano alla perfezione nella struttura ritmica costruita da Marco Caruso, Mauro Felice e dai pattern di Peppe Forte. The Other One è uno dei pezzi più riusciti dell’album, con il suo delicato languore electro pop e la sua struggente coda strumentale, mentre il cuore elettrico di Raw Suns & Grim Moons è oltremodo pulsante di vita. Dopo la quiete rassicurante di Lost Love, sostenuta solo dalla chitarra acustica di Wilson e dai rintocchi del Fender Rhodes di Peppe Forte, si arriva al decadentismo di You & Me, brano che esplode come fosse un fuoco fatuo in un cielo nero.
In chiusura l’eponima A Scar Is Born, dove la voce di Wilson diventa ieratica, quasi arrivasse da un’altra dimensione, e si fa spazio attraverso il rumore di fondo di un vinile usurato dai cui solchi si liberano scie luminescenti di suoni eterei. “Whispers: A Scar Is Born” è un’ottima prova per maturità ed ispirazione, sintetizzata nell’artwork di copertina a cura di Giuppy Uccello: una linea ferrata che attraversa, anziché la terra, il mare, come a volere rimarcare l’eterna divisione di un’anima tutta da ricomporre.

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