Se avete voglia di rilassarvi durante una giornata di pioggia, oppure di affrontare un viaggio in macchina con le nuvole che riempiono di grigio il cielo, avvolti dalla spensieratezza, Whispers: A Scar Is Born di William Wilson è l’album adatto da ascoltare. Con la traccia d’apertura, Whispers, possiamo già intuire le sonorità cupe e melanconiche che caratterizzano questo lavoro. L’arpeggio di chitarra che accompagna un testo struggente: “I whisper all the time, my fear it kills my mind, I’m asking why I cry”. Il brano si conclude con una frase ripetuta più volte, che da’ appunto quella sensazione di finire intrappolato nei propri pensieri, senza un’apparente via d’uscita..”My thoughts, they twist deep inside”. The Other One sottolinea invece molto di più un’analisi introspettiva dell’autore, parlando di un “gioco solitario” con la sua mente, con il suo cervello, manifestando la volontà di smettere con il passato, perchè sa che potrebbe fallire ancora una volta. “Lost Love” invece parla di un amore perso, probabilmente finito, come se la sua “lei” fosse deceduta. La frase “Now she’s only skin and bones” ne è la prova. Wilson conclude appunto il brano facendo riferimento ad un ultimo bacio, per un triste addio, il tutto accompagnato da un arpeggio di chitarra che rimanda ad una situazione che provoca tormento e angoscia. A chiudere questo lavoro è il brano “A Scar Is Born”. Subito si può riuscire a cogliere un fuoco che arde, insieme ad un amalgamarsi di chitarre dal suono struggente e da un basso quasi martellante e monotono. Il testo intenso e doloroso completa l’opera. In conclusione, un album dalle sonorità molto “darkwave” che vede William Wilson, a mio parere, come uno Schopenauer della musica, il cantautore di Scicli da’ infatti sfogo alla sua vena pessimistica. Whispers: A Scar Is Born è comunque un lavoro che merita l’ascolto, perchè al di là dell’atmosfera cupa (che può piacere o non piacere), contiene degli arrangiamenti niente male. Unpure approva! Leave a Reply. |
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Febbraio 2017
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